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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Riflessioni a margine del convegno "Il braille e la scienza"

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La perdita di un treno per rientrare a casa offre l'opportunità di fermarmi a riflettere e rielaborare i contenuti appresi questa mattina durante il convegno "Il braille e la scienza" organizzato dalla Sapienza in occasione della XIII Giornata nazionale del braille e dedicata principalmente alla possibilità di estendere questo tipo di scrittura alle materie scientifiche, matematiche prima di tutto, e le conseguenti implicazioni didattiche. Le domande che hanno guidato le riflessioni in programma sono riportate sulla brochure dedicata e offrono automaticamente lo spunto per un approccio al tema. Per me che ho pochissima esperienza nella relazione con persone cieche e ipovedenti, si è trattato di un entrare, o meglio affacciarmi su un mondo che non conosco ancora, perciò ho tutto da imparare. In queste righe mi limiterò a riportare solo alcune osservazioni evitando di fare un riassunto dell'intera giornata. Il sistema di scrittura braille si

Biancaneve e i sette nani: paradigma dell'interazione con la disabilità?

Nel precedente articolo ho scritto che la testa mi frulla parecchio ultimamente, ma che gli impegni mi tengono lontano da questa piacevole attività. Ancora una volta però mi sono ritrovato a dare spazio alle risonanze interiori attivate tanto dallo studio personale, quanto dalle considerazioni scaturite dal summenzionato articolo e da alcune osservazioni di chi lo ha letto. Riprendendo quindi la fiaba di Biancaneve, ma facendo soprattutto riferimento alla versione animata proposta dalla Disney visto che il testo originale non lo ricordo perfettamente, mi sono trovato a ripensare al momento in cui nell'altro articolo ho scritto che Biancaneve può essere un esempio di diversità se paragonata ai nani che la accolgono e quindi, per associazione di idee, rappresentare la persona con disabilità presente in una comunità quale può essere una classe scolastica. Formulo la riflessione che voglio proporre oggi sotto forma di domanda che ho appuntato su un foglio per essere sicuro che non

Una fiaba, un puzzle e la classe di un alunno con autismo

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Ultimamente la mente frulla parecchio e spesso mi piacerebbe mettere per iscritto alcune delle riflessioni che faccio e che scaturiscono dalla mia attuale esperienza di lavoro e gli argomenti di studio che affronto in vista della prossima selezione per il corso di specializzazione sul sostegno didattico ad alunni con disabilità. I tempi stretti, la difficoltà nell'apprendere, la scarsa organizzazione e il bisogno di riposo mi impediscono però di dedicarmi a questa piacevole attività. Oggi però non è così e voglio assolutamente codificare i miei pensieri per dare loro ordine e chiarezza. In uno dei due post precedenti ho scritto che da ottobre ho accettato una supplenza annuale su sostegno in un liceo di Civitavecchia. Attualmente le mie 18 ore settimanali sono impegnate nell'assistenza di Marco, un ragazzo con autismo grave e l'esperienza si sta rivelando altamente formativa su più fronti, sia perché è la prima volta che assumo una responsabilità educativa di questa